Centro Nazionale Sangue
È stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità il 1° agosto 2007, con attività finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza nazionale ed al supporto per il coordinamento delle attività trasfusionali sul territorio nazionale. Coordina il lavoro dei Centri Regionali Sangue, cura la supervisione e il controllo delle attività tecnico- scientifiche e di tutto ciò che ruota attorno alla medicina trasfusionale. Funziona, inoltre, in linea con le disposizioni normative nazionali e le direttive e raccomandazioni comunitarie.
Si avvale di un Comitato direttivo composto dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, da un Direttore nominato dal Ministro della Salute, da tre responsabili delle Strutture di Coordinamento intraregionale ed interregionale, da una rappresentanza delle Associazioni e Federazioni di donatori volontari di sangue. Il Comitato svolge compiti di indirizzo, coordinamento e promozione delle attività trasfusionali sul territorio nazionale.
In particolare:
a. fornisce supporto alla programmazione nazionale delle attività trasfusionali;
b. fornisce indicazioni al Ministro della Salute ed alle Regioni in merito al programma annuale di autosufficienza nazionale;
c. fornisce supporto tecnico per il coordinamento interregionale;
d. emana linee guida relative alla qualità ed alla sicurezza del sangue e dei suoi prodotti, anche in attuazione delle direttive comunitarie;
e. fornisce al Ministro della Salute ed alle Regioni indicazioni in merito al prezzo unitario di cessione tra aziende sanitarie e tra regioni delle unità di sangue, dei suoi componenti e dei farmaci plasmaderivati prodotti in convenzione;
f. emana linee guida in merito al modello organizzativo ed all’accreditamento delle strutture trasfusionali;
g. emana linee guida per il finanziamento delle attività trasfusionali;
h. svolge attività di monitoraggio e verifica degli obiettivi posti dalle vigenti disposizioni di legge e dalla programmazione a livello nazionale nel settore trasfusionale;
i. provvede al coordinamento del flusso informativo;
j. effettua studi e ricerche sulla qualità e sull’appropriatezza delle prestazioni trasfusionali, sui relativi costi, nonché sull’acquisizione di beni e servizi in campo trasfusionale, al fine di elaborare valutazioni sulla efficacia ed efficienza dei servizi erogati;
k. svolge attività di formazione per le materie di propria competenza;
l. può svolgere, se richiesta, attività di consulenza e supporto ai fini della programmazione e organizzazione delle attività trasfusionali a livello regionale;
m. rileva i fabbisogni regionali annuali di sangue e dei suoi prodotti ai fini del raggiungimento dell’autosufficienza;
n. esercita il controllo sulle specialità farmaceutiche derivate dal sangue secondo i criteri e le modalità definiti in base alle normative nazionali e dell’Unione Europea;
o. definisce la proposta al Ministero della Salute del programma 11 nazionale di emovigilanza e ne cura l’attuazione;
p. esegue i controlli sulle metodiche diagnostiche riguardanti il sangue relativamente alla qualità, alla sicurezza, alla efficacia ed alla applicabilità delle procedure esistenti in materia;
q. cura il registro sangue per quanto attiene agli aspetti tecnico-organizzativi;
r. promuove programmi di formazione per l’esercizio dell’attività di vigilanza, controllo e accreditamento delle Strutture Trasfusionali, di competenza delle Regioni;
s. promuove ed organizza il controllo di qualità esterno riguardante le procedure e le metodiche diagnostiche in campo trasfusionale;
t. provvede alle ispezioni ed ai controlli sulle aziende produttrici di emoderivati;
u. promuove la ricerca scientifica nei settori sicurezza, autosufficienza e sviluppo tecnologico;
v. promuove la donazione di sangue e la ricerca ad essa connessa.
(Legge 21 ottobre 2005, n° 219, capo V, comma 12)